SPINOZA
Accenni di vita (riassunto): ebreo che viene espulso dalla comunità. Conduce una vita ascetica, asceta del pensiero, vive come saggio stoico. Rifiuta ogni sostentamento economico. Ha consapevolezza del valore del nuovo metodo e paradigma conoscitivo, cognizione della tradizione filosofica umanistico rinascimentale. Valorizza lo strumento conoscitivo della matematica secondo la sua valenza deduttiva.
È il filosofo dell’assoluta libertà e tolleranza.
Rifiuta in creazionismo (atto creatore presuppone intelletto, arbitrio, scelta, qualcosa che è proprio del modo limitato dell’essere dell’uomo, non ha senso riferito alla Sostanza che non può essere altro oltre ciò che è) e l’emanazione. La teoria creazionista presuppone effetto (creazione) ≠ da causa, invece per Spinoza nella Sostanza causa ed effetto coincidono. Rifiuta anche la teoria finalistica in quanto presuppone un’errata visione di Dio cioè di Dio come sostanza non perfettamente realizzata, poiché doveva essere reso perfetto (Spinoza, già perfetto).
Ha fiducia nel pensiero, è un razionalista e vede nel pensiero lo strumento principe. Crede nel metodo deduttivo che muove da principi primi (assiomi e postulati). Libertà e necessità coincidono in quanto la sostanza è libera (non libero arbitrio ma libera di essere necessariamente ciò che è).
Assoluto monismo sostanza come idea vera, CIò CHE è IN Sé E PER Sé SI CONCEPISCE, ciò il cui concetti non ha bisogno di altri concetti, non ha bisogno di altre cosa da cui essere formato, è UNA REALTà AUTOSUSSISTENTE/ AUTOSUFFICIENTE. È una realtà concettualmente e ontologicamente su sé fondata. È CAUSA SUI. È Dio (non in senso religioso) in quanto solo lui ha i seguenti attributi, e ha una totale autonomia ontologica e gnoseologica. Dio (trascendente) è realtà e natura (Deus sive natura, acosmismo: riduzione del cosmo a Dio) concezione immanentistica e panteistica (influenzata da magismo rinascimentale, Bruno e Cusano).
Dio:
Natura naturata creazione, è il cosmo, la realtà.
Natura naturante Dio visto come causalità immanente della natura. Causa immanente del suo essere.
Proprietà:
o Increata. Ingenerata, la sua essenza dipende dalla sua esistenza.
o Eterna, non può avere né inizio né fine (essere di Parmenide), diverso da Cartesio che crede nel meccanicismo dopo la creazione.
o Unica, perché in natura non si possono dare due o più sostanze della stessa natura.
o Infinita (ribaltamento totale della concezione classica) (diverso da Parmenide) perché altrimenti confinerebbe con qualcosa.
Costituita da infiniti attributi, l’uomo ne percepisce due (= Cartesio): pensiero ed estensione.
Hegel questi due attributi non sono equivalenti perché l’attributo estensione dipende dall’attributo pensiero. La corrispondenza tra i due si spiega con la teoria del parallelismo sono due realtà qualitativamente eterogenee, non si influenzano ma convergono necessariamente, corrispondenza biunivoca ad ogni corpo (aspetto esteriore della mente) corrisponde un’idea (aspetto interiore del corpo) e viceversa.
Modi, modi di essere degli attributi e della sostanza, modificazioni non autosufficienti perché dipendono dalla sostanza. I modi concretizzano l’attributo che costituisce la sua essenza.
Tra modi finiti e attributi pone i modi infiniti proprietà strutturali degli attributi a. estensione: moto e quiete, a. pensiero: intelletto e volontà. Non esistono la realtà estensione e la realtà pensiero, no la causa e l’effetto poiché sono la stessa cosa. Necessità causale corrisponde a necessità logica. L’ordine e la connessione sono le stesse sia nell’ambito del pensiero sia dell’estensione in quanto i due ambiti sono la stessa realtà.
L’ordine geometrico = ordine necessario dell’intero universo (struttura metafisica della realtà).
Terza parte dell’etica: affetti (emozioni):
× Azioni: quando ho un’idea CHIARA che corrisponde a quell’affetto
× Passioni: quando IGNORIAMO la causa del prodursi in noi di quell’affetto/effetto. C’è l’idea del patire, soffrire, subire.
Elemento chiave nell’etica è il CONOSCERE: la stessa cosa può essere azione e/o passione. La vita psichica è fondamentalmente deterministica, corrisponde a un ordine, non c’è libero arbitrio.
OGNI ENTE è CONTRASSEGNATO DALLO SFORZO DI CONSERVARE SE STESSO, impulso di autoconservazione, c’è ordine logico secondo necessità logica. I tre affetti primari:
Conatus o cupidità: esprime il concetto di autoconservazione.
Letizia: ciò che favorisce, rafforza l’autoconservazione ed è sperimentato come positivo.
Tristezza: ciò che diminuisce l’autoconservazione ed è sperimentato come negativo.
Da questi scaturisce il giudizio su Bene e Male, che non sono verità ontologiche. Problema: libertà dalla schiavitù delle passioni (ritenuta per Spinoza errore), non c’è libero arbitrio, il problema è capire, avere la conoscenza adeguata “non piangere, non ridere, sed intelligere”. Da questi provengono una serie di affetti secondari.
3 generi di conoscenza:
a) Inadeguata: immaginazione e percezione sensibile idee confuse. Conoscenza prescientifica, disarticolata, oscura.
b) Dianoetica: si fonda sulle idee comuni e sulla ragione, coglie l’ordine geometrico della realtà, è discorsivo- razionale, scientifica, geometrico matematica. Sub specie temporis
c) Intuitiva, noetica, discorsiva dimostrativa: l’intelletto è intuitivo, apprensione immediata. conoscenza sub specie eternitatis. Corrisponde alla massima beatitudine, all’amore intellettuale di Dio.
Politica: tanto diritto quanto è la forza di azione ciò porta alla guerra tutti contro tutti accordo per una pacifica convivenza governo che deve garantirli, deve garantire la libertà di pensiero, repubblica o democrazia come poteri forti, quasi assoluti.
Testi fondamentali:
• “Trattato teologico politico”, tematiche della teologia. Affronta una filosofia metafisica e tenta di ritrovare una soluzione al dualismo di Cartesio.
• “Etica ordine geometrico demonstrata” , etica come politica per Hobbes (opera fondamentale, l’etica è spiegata secondo il procedimento tipico della geometria euclidea). Mostrano l’etica secondo l’ordine geometrico, non tratta solo di etica il titolo originario era “principi di filosofi”. Si muove dalla definizione di sostanza, dall’immanenza di Dio nella natura, e dal verificare le passioni superflue ed estirparle dalla gnoseologia.
• “Trattato sull’emendazione (purificazione) dell’intelletto”. Tratto sui valori e sui beni finiti inconsistenti, che passano, vani, non permanenti, fonte di inquietudine, potere ingannatore, non sono il vero bene. I beni finiti si dividono in tre ambiti:
1. Libidine: l’anima è incatenata, ingannata, infatti è una fruizione immediata di un piacere, subito dopo vi è la tristezza. Impedisce il pensiero, perturbamento che rende mente ottusa.
2. onore: vita vincolata e determinata dall’importanza dell’opinione altrui.
3. ricchezza: per cui molto mettono in pericolo la propria vita.
Questi beni non devono essere scambiati per il sommo bene (il fine ultimo). I beni non sono fini ma mezzi.
Intento filosofico: trovare un bene assoluto che dia senso alla vita, un bene per il quale valga la pena vivere, e deve essere eterno e infinito
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