Galileo sostiene l’autonomia della scienza, ovvero la salvaguardia dell’indipendenza del nuovo sapere da ogni ingerenza esterna: l’autorità religiosa (Chiesa) e l’autorità culturale (aristotelici). Sostiene che ciò avrebbe ostacolato il libero sviluppo del sapere. Nelle lettere copernicane afferma che la natura e la Bibbia derivano direttamente da Dio e per questo non possono essere in contraddizione. Eventuali contrasti sono causati da una sbagliata interpretazione della Bibbia. La Bibbia (in lingua popolare) spiega come si va in cielo, la Natura (in lingua matematica) come va il cielo.
Galileo critica gli aristotelici che non osservano direttamente la realtà per poi confrontare ad essa le loro opinioni, ma consultano i testi delle biblioteche vivendo in un astratto “mondo di carta” convinti che il mondo sia come scrisse Aristotele. Questo dogmatismo degli aristotelici impedisce l’avanzamento del sapere.
FISICA
Aristotele: moti divisi in naturali (verso il luogo naturale) e violenti (allontana dal luogo naturale). La quiete è qualcosa di naturale e il moto si mantiene finchè c’è la forza che lo ha provocato.
Galileo: intuisce il principio di inerzia secondo cui un corpo conserva il suo stato di quiete o di moto rettilineo uniforme finchè non intervengono forze esterne. Questo principio spiega perché il movimento dei pianeti e della terra potesse continuare in definitivamente.
Aristotele: la velocità di caduta dei corpi è direttamente proporzionale al peso dei corpi.
Galileo: tutti i corpi cadono con la stessa velocità anche se l’esperienza immediata sembra essere contraria a questa in quanto interviene l’attrito dell’aria. Nel vuoto la legge si realizza appieno. Secondo principio della dinamica: le forze applicate ai corpi causano accelerazioni proporzionali alle forze che le hanno prodotte.
COSMOLOGIA
Galileo nega la diversità di natura tra moti rettilinei (mondo sublunare) e circolari (mondo sopralunare). Cià porta al rifiuto della diversità di struttura tra cielo e terra.
Galileo osserva con il cannocchiale la luna (considerata liscia e levigata) e nota macchie scure su di essa che sono ombre proiettate dalle montagne lunari e quindi la superficie è rugosa e ricoperta di prominenze.
Aristotele: solo la terra è centro di moti astrali.
Galileo: scopre i quattro satelliti di Giove chiamati “pianeti medicei” che compiono movimenti analoghi a quelli della luna attorno alla terra. Per questo nulla vieta di pensare che anche la terra possa ruotare attorno al sole.
Aristotele: i corpi celesti, essendo perfetti, sono incorruttibili e non soggetti al divenire.
Galileo: con il cannocchiale scopre macchie oscure sulla superficie solare che si formavano e scomparivano e così dimostra l’esistenza di un processo di trasformazione in atto e dimostra come anche i corpi celesi sono soggetti a fenomeni di alterazione e mutamento.
Antichità e Medioevo: solo la terra è un corpo opaco illuminato dal sole
Galileo: scopre le fasi di Venere che porta a pensare che tale astro riceve luce dal sole girandovi attorno.
“Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo”: durante il pontificato di Urbano VIII. 3 voci: Simplicio (geocentrismo), Salviati (copernicano), Sagredo (moderatore). Diviso in 4 giornate:
1. Accusa la divisione tra mondo celeste e mondo terrestre mediante le osservazioni con il cannocchiale raccolte nel Sidereus nuncius.
2. Confutazione argomenti tipici contro il moto della terra (la terra ruotando crea un vento che trasporta gli oggetti. Egli risponde che l’aria partecipa dello stesso movimento della terra e che quindi rispetto ad essa è ferma. Il naviglio: nave con dentro animali e vasi, e un secchiello che versa acqua a goccia a goccia in un altro. Da quando è ferma a quando si muove di moto rettilineo uniforme non ci saranno variazioni. (esperimento teorico, impossibile da mettere in pratica)
3. Dimostra il moto di rotazione della terra
4. Dottrina delle maree
Importanza degli strumenti d’osservazione nella Rivoluzione scientifica, prova di convergenza tra sapere e tecnica. Strumento aiuto per la scienza. Cannocchiale, invenzione olandese ma Galileo ha il coraggio di puntarlo verso il cielo trasformandolo così in telescopio. Grazie a questo fece le scoperte divulgate nel Sidereus nuncius.
Metodo di Galileo: “sensate esperienze e necessarie dimostrazioni”. Esperienza fatte con i sensi, momento induttivo, di osservazione. Dimostrazioni, razionali, momento deduttivo, momento di elaborazione matematica dei dati che si conclude con la verifica. Per questo Galileo è sia induttivista che deduttivista perché non privilegia nessuno dei due momenti.
Si dice che Aristotele e gli scienziati greci sbagliavano perché si attenevano troppo alla realtà. Vero solo in parte: da un lato erravano per eccesso di teoria e di deduttivismo perché pretendevano di spiegare fenomeni concreti partendo da principi generali astratta, dall’altro sbagliavano per troppa aderenza alla realtà e passiva accettazione dei fenomeni come appaiono a prima vista, senza sottoporre l’esperienza ad una approfondita critica teorica.
Galileo si è ispirato a idee filosofiche preesistenti ma rielaborate:
1. Dottrina platonica- pitagorica: fiducia nella matematica e struttura matematica del cosmo (mondo scritto in lingua matematica e i caratteri sono triangoli, cerchi etc.. solo chi conosce questo linguaggio è in grado di decifrarlo).
2. Dottrina atomistica- democritea: distinzione tra proprietà oggettive (primarie, aspetto quantitativo), e soggettive (secondarie, aspetto qualitativo).
3. Uniformità della Natura: a cause simili corrispondono necessariamente effetti simili.
4. L’uomo e Dio conoscono la verità con il medesimo gradi di certezza ma l’uomo conosce parte mentre Dio tutto, e l’uomo mediante un procedimento, mentre Dio immediatamente.
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