Aristippus, qui inter philosophos excellentissimus habetur, naufragio eiectus ad Rhodiensium litus, cum geometrica schemata animadvertisset in arena descriptà, exclamasse dicitur: “Bene speremus, amici! Hominum enim hic vestigia video”. Statimque in oppidum Rhodum contendit et ad gymnasium devenit, ibique de philosophia disputans, a civibus muneribus est donatus ut non tantum se ornaret, sed etiam eis, qui cum eo fuerunt, et vestitum et cibos, quae opus essent ad victum, praestare posset. Cum autem eius comites in patriam reverti statuissent interrogarentque eum quidnam vellet domum suis propinquis renuntiari, sic respondisse dicitur: “Eiusmodi possessiones et viatica liberis oportet parari, quae etiam in naufragio possint enatare”
Aristippo,
che è considerato il più straordinario tra i filosofi, spinto sulla
costa dei Rodiesi con il naufragio, avendo notato i disegni
geometrici tracciati sulla sabbia, si dice abbia gridato ai suoi
compagni: " O amici, speriamo bene! Infatti qui vedo impronte di
uomini". E subito andò nella città di Rodi e giunse al
ginnasio e qui discutendo di filosofia fu omaggiato con doni dai
cittadini affinché non solo si esaltasse, ma potesse fornire sia il
vestito sia i cibi, che erano necessarie al vitto, anche a coloro che
erano con lui. Avendo però i suoi compagni deciso di ritornare in
patria e domandando lui cosa mai volesse che fosse riferito ai
parenti a casa, allora si dice che così abbia risposto: " Di
tal maniera bisogna procurare i possedimenti e le provvigioni ai
figli, che possano emergere anche nel naufragio".
Ho
trovato questa traduzione del compito mi sembra abbastanza giusta.
F.B
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